🧰 kSC #16: 200 newsletter inviate...

e 3 lezioni imparate

È da 200 giorni che succede una cosa.

50 persone ricevono, ogni mattina, un mio tweet.

Solo che non lo ricevono su Twitter, lo ricevono via e-mail.


TL;DR

  • Tre cose che ho imparato dopo aver scritto 200 newsletter

  • Una risorsa per la tua audience building

  • Una risorsa per la tua produttività

  • Una risorsa per la tua monetization

Il tempo di lettura previsto è: 3 minuti e 35.


Ehi ciao 👋,

questo è il numero 201 del Kit di Sopravvivenza per Creator.

Ed oggi ti racconterò tre cose che ho imparato dopo aver scritto 200 newsletter.


Non scegliere il formato quotidiano.

Se decidi di scrivere una newsletter e hai dubbi sulla frequenza con cui mandarla, questo è il consiglio che leggerai più spesso.

Perché è un formato che fa pressione sul lettore.

Una pressione così grande che puoi giustificare solo dando tanto valore.

E questo lo rende difficile.

Soprattutto per chi scrive.

Ma è la strada che ho scelto.

Perché sapevo che mi avrebbe insegnato tante cose.

E oggi te le rivelerò.


TRE COSE CHE HO IMPARATO DOPO AVER SCRITTO 200 NEWSLETTER

Non fraintendermi, non ci sono solo contro.

Mandare una newsletter ogni giorno ti garantisce tanti lati positivi.

  • Ti permette di creare una relazione con chi legge;

  • Ti fornisce tanti dati da poter utilizzare;

  • Ti permette di migliorare.

Ed è un peccato che, molto spesso, ci si concentri su frequenze più canoniche.

Perché così si rinuncia a tutte queste cose.


LA SOLA COSA CHE LEGGO TUTTI I GIORNI SONO I MESSAGGI DEI MIEI AMICI

Scommetto che vale anche per te.

La sola cosa che leggi tutti i giorni sono i messaggi dei tuoi amici.

E ci sta, io faccio lo stesso.

E per fortuna me ne sono ricordato quando ho cominciato a scrivere la newsletter quotidiana.

Perché se dall’altra parte c’è una persona a cui tieni allora ti fai le giuste domande.

Ti chiedi cosa vorrebbe leggere.

Ti chiedi come vorrebbe leggerlo.

Ti chiedi perché vorrebbe leggerlo, in che modo, in che luogo e tante altre cose.

Ti fai così tante domande che sembri Amleto preso in uno dei suoi dubbi più proverbiali.

Sei sempre alla ricerca del massimo valore.

E chi legge, ne è testimone.

Vede che hai cambiato quel colore da un giorno all’altro, che hai ridotto il numero di caratteri o che ne so.

Lo hai fatto per dargli valore, lo nota e così nasce una relazione!

E quindi ti scrive in DM, a caso, anche se non avete mai parlato prima.

Anzi, in realtà avete già parlato, solo che tu non lo sai.


SAI, ANCHE IO SONO UNA SPECIE DI SCIENZIATO

Cosa succede quando fai tanti esperimenti?

Succede che puoi raccogliere tanti dati.

In questo momento, sul mio Notion, ho a disposizione i dati di interesse a 200 micro-contenuti da me pubblicati.

Sono lì, pronti per essere analizzati, per fare da miccia a nuove ipotesi di prodotti, contenuti o cose che ti potrebbero interessare.

Da dove pensi che sia uscita fuori l’idea del mini-corso su Notion?

E di Easy Second Brain?

Una delle mie mail-tweet quotidiane ha un successo particolare?

Allora lì c’è una traccia da seguire.

E quindi la analizzo, formulo ipotesi su contenuti che potrebbero estenderla e se anche quelli reggono, allora passo a creare qualcosa di ancora più grande.


PREFERISCO UNA NEWSLETTER QUOTIDIANA ALLA PALESTRA

Lo so, la palestra fa bene e tutto quello che vuoi.

Ma non sono il tipo, preferisco allenarmi a casa.

Preferisco fare il minimo indispensabile per non essere divorato dalla colpa quando conduco la mia dieta priva di alcun senso.

Però c’è una cosa che apprezzo della palestra: il miglioramento costante ed a piccoli passi.

Perché quando vai in palestra non inizi sollevando 200 KG.

Inizi dalle cose più piccole, le fai per tanto tempo e costruisci il tuo corpo statuario (o quello che ti pare).

Poi, quando arriva il momento che ti scocci di andare in palestra perché preferiresti fare qualsiasi altra cosa, non ti lasci corrompere.

Ci vai comunque.

Ed il merito non è la disciplina, non è neanche la motivazione.

Disciplina e motivazione finiscono e ti lasciano a piedi, mentre i sistemi e le abitudini no.

E la stessa cosa vale per una newsletter quotidiana.

Non inizi scrivendo un saggio di tremila parole.

Inizi (e continui) a scrivere poche parole e quando ti ritrovi che vorresti fare altro e che idee proprio non ne hai, intervengono i sistemi che hai costruito e l’abitudine che hai creato.

In questo modo non ti serve la motivazione, non ti serve la disciplina.


Ora, questo non significa che ti consiglio di scrivere una newsletter giornaliera.

Come ti ho detto è un formato bello difficile da gestire.

Ma ti posso garantire che non è così male come spesso ti fanno pensare.

Ti garantisce parecchie cose belle, se le sai individuare.

E direi che per oggi è tutto, ti auguro buona settimana e goditi le risorse.

Daniele

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